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REALISMO TERMINALE: come dargli parola?

Aggiornamento: 22 ott 2023



di Benedetto Ghielmi 







Cari amici,


mi reputo sempre più vicino al movimento del Realismo Terminale fondato dal poeta Guido Oldani. Questa realtà artistica, che ha preso forma agli albori degli anni duemila, comprende al suo interno diverse forme d'arte.

La constatazione del candidato al premio Nobel per la letteratura è stata netta e chiara: il mondo sta cambiando. Le persone si stanno spostando dalle campagne alle città creando un vero e proprio accatastamento di cose e persone. Ognuno concorre alla costruzione del "tempio" e del tempo che sta vivendo attraverso il suo essere e la sua arte. Così anche la poesia. Come spiegare visivamente questo concetto di accatastamento dove cose, persone e pensieri sono - quasi - un unicum? Per fare ciò avvolgo il nastro di qualche giorno.


Bresso.

La mia città di adozione.

Tarda mattinata di un'estate che stenta a decollare.

Cammino pensando tra me e me.

Ad un tratto - all'altezza di un incrocio - mi cade l'occhio su una pila di libri usati venduti per pochi spiccioli da un ambulante. Nella cima di questa pila "libraria" spiccava un libricino dal titolo: "Il realismo terminale" di Guido Oldani.



Una spiegazione migliore di quello che è l'accatastamento culturale, forse, non c'è. È proprio quello che stiamo vivendo in quest'epoca storica: centinaia di libri pubblicati ogni giorno che producono un accatastamento. Constatare, quindi, che il mondo sta cambiando ed è cambiato sotto ogni forma artistica è per me passaggio fondamentale per ogni artista che si voglia dire credibile e, quindi, parli al secolo che stiamo vivendo e non ad un'epoca passata. Inoltre, come mi faceva notare lo stesso Oldani, non esiste più il detto "a misura d'uomo" ma la tecnologia e gli oggetti stanno - hanno preso - il sopravvento sul mondo circostante.



Detto questo, come immettere una poesia nel cambiamento radicale che stiamo vivendo sotto diversi punti di vista? Ecco qui che ci viene in aiuto la similitudine rovesciata: paragonare le persone a degli oggetti. Un esempio: sei statico come un palo della luce. E quindi, come afferma il poeta fondatore "la rivoluzione è copernicana, l'uomo è stato spodestato e la galassia degli oggetti occupa ora la posizione centrale che era di lui" (cit. 'Realismo terminale' - Mursia).

La sfida è lanciata dal nostro stesso mondo dove viviamo; sta a noi saperla riconoscere per non farci cogliere di sorpresa e vivere con consapevolezza il tempo dell'oggi.


*


Due poesie di Guido Oldani tratte dalla raccolta: "Il cielo di lardo" - Mursia - 2008



La lavatrice


la centrifuga gira come un mondo

e i suoi abitanti sono gli indumenti

riposti dalla coppia dei congiunti.

si avvinghiano bagnati in un groviglio

i rispettivi panni in capriola;

sono rimasti questi i soli amanti,

quegli altri se si afferrano è alla gola.


*


Milano


è un camion, fa il trasporto della ghiaia,

la mia patria, ribalta il suo cassone

ci scarica a milioni su milano.

e insieme come uova ci sfondiamo

in un budino in cui quasi ci immola

e c’è chi ha il dubbio si sia ormai un po’ in tanti,

ma un’altra camionata ci consola.





















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