di Johanna Finocchiaro
Ciao e benvenuto alla rubrica “PIACERE DI CONOSCERTI”!
Fa come fossi a casa tua: accomodati e pensa a questo spazio come a qualcosa di familiare. Parla liberamente, esprimi ed espandi i pensieri; hai l’occasione di far ascoltare la tua voce a un bacino di lettori composto sia da poeti sia da estimatori.
Spero ti divertirai a rispondere a queste 5 domande, che mirano a scavare in profondità nella tua sensibilità.
Ma bando alle ciance, si comincia!
1. IMPOSSIBILE ESIMERSI DALLA PRESENTAZIONE GENERALE.
Chi sei, quanti anni hai, cosa ami e perché, quando hai scoperto che la poesia s’intonava alle tue corde? Hai già pubblicato? Raccontaci tutto!
Sono Mohamed Amine Bour, ho 26 anni, sono originario del Marocco ma cresciuto in Italia. La Poesia è stata sempre presente nella mia vita: sin dai tempi dell’infanzia, quando ascoltavo le canzoni classiche arabe, composte principalmente da poesie cantate. Arrivato in Italia nel 2007 e man mano che imparavo la lingua italiana, scoprivo in realtà un nuovo mondo espressivo. Ricordo ancora la prima poesia che composi: fu durante la terza media, mentre preparavo l’esame. Da quel momento in poi non scrissi nulla, fino al quarto/quinto anno di liceo; iniziavo infatti a leggere per piacere e ad appassionarmi a diversi autori e poeti tra cui Garcia Marquez, Borges, Montale, Leopardi e Umberto Saba. Seguirono le prime sperimentazioni che, col tempo, sono diventate abitudine e necessità.
Ho auto pubblicato una raccolta di poesie titolata “Zahra o la nostalgia”. Negli ultimi anni, inoltre, alcuni miei testi sono apparsi su magazine culturali come Neutopia, Griot Mag e ArabPop Rivista. Con altri testi, infine, ho collaborato alla realizzazione di cortometraggi, come 2061 di Danilo Monte, nel quale la poesia Piazza Vittorio è utilizzata come tema.
2. QUALE CREDI DEBBA ESSERE L’OBIETTIVO DELLA POESIA, OGGI E DOMANI?
L’obiettivo della Poesia e dell’Arte in generale a mio avviso è quello di osservare il mondo, definire le emozioni, raccontare l’interiorità e ciò che circonda l’essere umano.
3. TI SPAVENTA METTERTI A NUDO O HAI FATTO PACE CON LA PARTE PIU’ OSCURA DI TE STESSO?
Credo che tutti noi siamo costantemente alla scoperta della nostra identità: svegliarsi ogni mattina è come rinascere. Certe volte risorgono vecchi ricordi, traumi che pensavamo di aver risolto. È tutto un vortice e va accolto.
4. PROGETTI PRESENTI E FUTURI.
Ultimamente, ho partecipato e recitato come attore in un lungometraggio, che uscirà l’anno prossimo. Posso solo anticiparne un dettaglio: è stato girato in Calabria.
Ancora, ho lavorato alla redazione della voce fuoricampo di un cortometraggio e ho intenzione di esplorare presto la scrittura in prosa.
5. IL VERSO CHE PIU’ TI RAPPRESENTA E PERCHE’ (PREFERIBILMENTE SCRITTO DA TE).
Rispondo con una terzina della mia poesia “Pomeriggi”, tratta da “Zahra o la nostalgia”, è dedicata a mia nonna, punto di riferimento e stella guida da sempre e per sempre.
Quale rito maledisse il nostro amore
che unì disunì piccole vite come le nostre
ancora non so replicarlo per benedirle
Grazie per essere stato nostro ospite. Presentare e svelare nuove voci è sempre emozionante!
In bocca al lupo per tutti i tuoi progetti e, infine, la nostra immancabile chiusura:
PIACERE DI AVERTI CONOSCIUTO!
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