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PIACERE DI CONOSCERTI


di Johanna Finocchiaro










Ciao e benvenuto alla rubrica “PIACERE DI CONOSCERTI”!


Fa come fossi a casa tua: accomodati e pensa a questo spazio come a qualcosa di familiare. Parla liberamente, esprimi ed espandi i pensieri; hai l’occasione di far ascoltare la tua voce a un bacino di lettori composto da artisti ed estimatori.

Spero ti divertirai a rispondere a queste 5 domande, che mirano a scavare in profondità nella tua sensibilità.

Ma prima, un brevissimo spoiler sulla novità di quest'anno: considerando l'innegabile poesia custodita nei testi delle canzoni e la potente musicalità della scrittura in versi – sodalizio eterno quello tra parola e musica - la rubrica allargherà le sue maglie, dedicando parte delle interviste a giovani cantautori della scena piemontese e nazionale.

Si comincia!


1. IMPOSSIBILE ESIMERSI DALLA PRESENTAZIONE GENERALE.

Nome, età, origini familiari, passioni e predisposizioni; soprattutto, quando hai scoperto che (oltre alla musica) scrivere i tuoi testi stimolava e gratificava le famose “corde interiori”? Hai pubblicato un album o qualche singolo? Raccontaci tutto!

Mi chiamo Jacopo Cappelletti, ho 16 anni, frequento il liceo musicale Cavour di Torino e la passione per la musica è nata da quando ho preso in mano il violino a 8 anni. Da lì ho avuto l’opportunità di scoprire nel tempo anche altri mondi musicali. Ho guardato oltre il legno del mio strumento per vedere cosa ci fosse dietro e ci ho trovato: canzoni, canto, chitarre, una batteria e armoniche a bocca. Ho iniziato a scrivere qualche testo quando avevo circa 9/10 anni e ricordo che una delle prime canzoni a nascere, in maniera molto giocosa (vista l’età!), parlava del gatto di mia nonna; il testo era nascosto da qualche parte nell’archivio del pc! Alle scuole medie mi sono appassionato al Rock e al Punk, che continuo ad amare. La svolta è avvenuta durante la pandemia (avevo 13 anni); mio padre mi fece sentire l’album “Samarcanda” di Roberto Vecchioni: rimasi folgorato dalla forza delle parole e decisi di scrivere e registrare in camera mia alcuni pezzi ( senz'altro meno giocosi), sfruttando quel terribile periodo in modo creativo, canzoni che non ho mai però pubblicato. Infine, arrivata l’età di 14 anni, le canzoni di Francesco Guccini e la musica di Mauro Pagani - compresi il Blues, il Rock e il mondo musicale degli anni ‘70 in generale - mi hanno fatto capire che nella vita il mestiere che desidero fare è quello del cantautore e ho scritto la mia prima vera canzone: “Elena”. Dico “prima” perché è stata quella che ho voluto condividere al di fuori delle mura di casa. Quest’anno ho ripreso a scrivere canzoni e ne ho scritte altre due, una delle quali titola “Berlino”, che ho portato al SUPERNOVA Contest di Torino, in cui ho conosciuto Johanna.


2. QUALE CREDI DEBBA ESSERE L’OBIETTIVO DI UNA CANZONE, OGGI, AL DI LA' DEL SUO POTERE CATARTICO?

Le canzoni permettono di sintonizzarsi con le emozioni e i pensieri di chi le canta e le scrive, di immergersi nelle storie raccontate, di sentirsene parte e di farle perciò un po’ nostre!


3. METTERSI A NUDO DURANTE UN'ESIBIZIONE RENDE SENZ'ALTRO VULNERABILI: QUEL MOMENTO TI SPAVENTA O HAI FATTO PACE CON I LATI OSCURI DI TE STESSO? I TESTI SONO PIU' INTROSPETTIVI O ESTERIORI?

C’è un’emozione incredibile e in più la voglia di condividere, pur sapendo di non poter arrivare allo stesso modo a tutti. Più cantiamo in maniera “vera”, senza nasconderci, senza apparire costruiti e ossessionati dal dover piacere a tutti, più siamo credibili.

I testi che ho composto, nel mio piccolo, partono da ciò che direttamente o indirettamente mi ha colpito e raccontano in qualche modo di me e di quello che penso.


4. PROGETTI PER IL FUTURO, A PARTIRE DA TORINO.

Mi piace pensare in grande, ma bisogna avere la testa e gli occhi verso il cielo, mantenendo i piedi per terra! Per ora mi concentro a finire i miei studi, il Conservatorio, a scrivere canzoni, iscrivermi ai concorsi, creare relazioni e magari collaborazioni; l'intento è di circondarmi di persone che condividano e supportino il mio progetto di diventare un cantautore e suonare i miei pezzi.


5. ULTIME DUE CURIOSITA': L'EMOZIONE PREDOMINANTE MENTRE SCRIVI/CANTI E IL VERSO CHE PIU’ TI RAPPRESENTA.

Non c’è una vera emozione predominante, bensì un misto di pensieri e sentimenti. Sicuramente preferisco partire da quello che più mi tocca nel profondo. E non c’è neppure un solo verso che mi rappresenta: credo che la vita che scorre accanto ci racconti infinite storie e che l'artista debba saperle intercettare ed estrarre dal contesto, confrontandole con la propria anima - come a specchiarvisi dentro.

Vivere da artisti è un esercizio di attenzione” (R. Rubin) verso noi e verso il mondo!



Grazie per essere stato nostro ospite. Svelare e presentare nuove voci è sempre un onore!

In bocca al lupo per tutti i tuoi progetti e, infine, la nostra immancabile chiusura:

PIACERE DI AVERTI CONOSCIUTO!



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