4a giornata - di Antonella Orlandini
Un vuoto
che vuoto non è,
ma è un pieno
che riempie la mente
colmata di tanto,
ma anche di niente.
Pieno, ma pieno
che esce di fuori
strabocca ed esonda
ma non è acqua,
nemmeno è fango.
E' miele a volte,
altre volte è limone,
un dolce asprigno
che sembra pungere
come fosse una spina.
Un solo pensiero,
ma grande, che affolla,
un'idea che non sazia
e nemmeno disseta.
Non molla l'immagine
neanche un istante
tra un respiro e l'altro
raccoglie il suo fiato.
Il sogno ricorre
impregna la notte
di caldo sudore
la inzuppa e la satura, le lascia soltanto un sapore inventato.
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